IL REPERTORIO DELLA CORNAMUSA SCOZZESE

Repertorio della cornamusa scozzese

Suonando su un cairn preistorico, all'interno di un cerchio di pietre, sulla bellissima isola di Arran. Un'esperienza magica!

Il repertorio per cornamusa scozzese, tradizionalmente parlando, è suddiviso in due grandi filoni. Il primo, più solenne e musicalmente complesso, è rappresentato dalla cosiddetta Ceòl Mòr, ovvero la "grande musica", che si riassume in una sola categoria di brani: il piobaireachd, noto anche nella forma anglicizzata pibroch che ha il pregio di rendere bene l'idea della pronuncia a noi italiani.

Il termine piobaireachd, in gaelico, indica semplicemente l'arte di suonare la cornamusa. Ogni piobaireachd è composto da un tema, chiamato in inglese ground e in gaelico ùrlar, seguito da una serie di variazioni che si fanno via via sempre più complesse, fino ad arrivare a una breve ripresa del tema iniziale nella parte terminale del brano. 

Pur essendo considerato a ragione la vera musica della cornamusa scozzese, bisogna ammettere che per un neofita del genere il piobaireachd può presentarsi come uno stile piuttosto ostico da comprendere, essendo sensibilmente distante dagli standard estetici tipici della musica occidentale. Addirittura, a un primo ascolto può dare l'idea di essere composto da un miscuglio senza senso di note e abbellimenti, essendo sprovvisto di una vera e propria ritmica intesa in modo tradizionale. Anche la sua lunghezza, che può andare da un minimo di sei minuti fino ad arrivare a più di venti, non aiuta certo a semplificarne l'ascolto, per non parlare del fatto che per certi versi si può quasi affermare che si tratta di un genere nato più per chi suona che per il pubblico. 

Il consiglio che vi do, nel caso siate a digiuno di musica per cornamusa e vogliate cimentarvi nell'ascolto di un piobaireachd, è di non tentare di seguire la melodia nota per nota cercando di indovinare cosa viene dopo, come in genere si fa istintivamente con la musica diciamo "standard" (cosa da cui nasce il concetto di musica orecchiabile), ma di concentrarvi più sull'insieme dei suoni e sulle sensazioni che questi possono trasmettere. O meglio ancora, provate a far lavorare la fantasia! Magari all'inizio del brano immaginatevi di essere un maestoso gabbiano reale, appollaiato su uno scoglio roccioso al largo delle Ebridi. Quando partono le variazioni pensate poi di alzarvi in volo diretti verso la terraferma, sorvolate alte scogliere a picco sul mare, le Highlands con i loro lochs e glens (laghi e vallate), gli antichi castelli abitati da spiriti irrequieti, fate, folletti e tutto quanto la vostra fantasia potrà ancora suggerirvi. Alla ripresa del tema iniziale pensate infine di tornare al vostro scoglio solitario, stanchi ma felici per aver potuto ammirare dall'alto tanta magnifica bellezza. Vi è piaciuto il viaggio? Ecco, tutto questo è il nostro piobaireachd: la vera anima sia della Scozia che della cornamusa!

Esistono vari modi per classificare i piobaireachd, come per esempio in base al motivo per cui sono stati scritti, al tipo di tecniche usate oppure alla struttura del brano. Indubbiamente la classificazione basata sulla loro funzione è la più semplice da comprendere per i non addetti ai lavori, ed è quindi anche la più adatta ad essere trattata in questa sede. In essa troviamo quattro categorie di brani. Anzitutto abbiamo i Lament, cioè i lamenti funebri, che come indica chiaramente il loro nome sono stati scritti per commemorare una persona defunta, solitamente un noto personaggio politico oppure un guerriero caduto in battaglia. Continuando troviamo i Salute, ovvero i saluti, la cui funzione è sì quella di dare il benvenuto in un determinato luogo a personaggi di rilievo come capiclan oppure importanti pipers, ma occasionalmente anche di celebrare la nascita di un bambino. Insomma, in questo caso il saluto viene inteso come un benvenuto al mondo! Abbiamo poi i Gathering, scritti espressamente per uno specifico clan dal momento che avevano l'importante funzione di richiamare a raccolta presso il capoclan tutti i suoi uomini; e infatti il loro nome può essere tradotto con "raduno", ad indicare proprio il raduno del clan. Chiudiamo infine con un particolare stile di piobaireachd, il Rowing, più ritmato rispetto ai precedenti perché aveva il delicato compito di spronare i rematori durante le faticose e spesso pericolose traversate in barca. 

Il secondo filone di cui parlavo all'inizio prende invece il nome di Ceòl Beag, traducibile più o meno con "musica leggera", e comprende tutta una serie di stili musicali anche molto diversi tra loro.

Si va infatti da brani caratterizzati da un andamento lento e malinconico fino alle danze più sfrenate, passando per vari tipi di marce e per gli adattamenti per cornamusa di celebri canzoni tradizionali.

Lochranza Castle Repertorio della cornamusa scozzese

Il castello di Lochranza, sull'isola di Arran

Tra i brani lenti troviamo le cosiddette Slow Air (letteralmente "arie lente") e i Lament, da non confondere però con l'omonima categoria di piobaireachd. Pur conservando sostanzialmente la stessa funzione di estremo commiato a un defunto, i Lament classificati come Ceòl Beag non presentano infatti la caratteristica struttura del piobaireach, quindi non hanno un tema seguito da variazioni ma sono composti soltanto da una semplice melodia. Per questo motivo risultano essere molto più brevi rispetto ai piobaireachd, e a differenza di questi ultimi sono anche dotati di una ritmica facilmente identificabile nonostante l'andamento lento dei brani. 

Le marce scozzesi, a differenza delle marce italiane a cui siamo tutti almeno un po' abituati, sono caratterizzate da una buona varietà di indicazioni di tempo. Le più diffuse possono essere in 2/4, 3/4, 4/4 e 6/8, tuttavia esistono anche marce in 9/8, 12/8 e perfino in un davvero insolito 5/4. A loro volta, le marce in 2/4 sono suddivise in due categorie ben distinte: la prima, diciamo, è leggera e di facile esecuzione, mentre la seconda è sensibilmente più complessa. Quest'ultima categoria infatti è solitamente pensata per le competizioni, molto diffuse nell'ambiente delle cornamuse scozzesi sia a livello solistico che bandistico. Non per nulla i brani appartenenti a questa categoria prendono il nome di Competition marches, che vuol dire appunto "marce da competizione." 

Per quanto riguarda invece le danze, gli stili più appresentati sono indubbiamente le Jig, i Reel, gli Strathspey e gli Hornpipe. Tuttavia non mancano nemmeno i Valzer e le Polke, insieme a brani scritti espressamente per una particolare danza, come avviene nel caso di "Whistle O'er the Lave O't", tradizionalmente riservato allo Seann Triubhas, o meglio ancora di "Ghillie Callum", il brano che quasi sempreaccompagna la celeberrima Sword Dance, la danza delle spade. 

Quasi tutti i brani per cornamusa vengono solitamente fusi tra loro per formare dei set, dal momento che presi singolarmente sarebbero troppo corti. Questo può essere fatto per esempio raggruppando nello stesso set marce o danze dello stesso tipo, come una serie di marce in 2/4, una serie di marce in 6/8, una serie di Jig e via dicendo. Tuttavia sia nei recital che nelle competizioni è pratica comune creare dei set, dalla forma standardizzata, che mischiano brani appartenenti a stili differenti. Il formato forse più noto, usato sia dai solisti che dalle bande, è il celebre MSR, composto da March, Strathspey e Reel. Altri due formati molto diffusi prevedono un Hornpipe seguito da una Jig oppure una Slow Air seguita sempre da una Jig. Infine un'ultima tipologia di set, caratteristica delle competizioni bandistiche ma occasionalmente usata anche dai solisti, è rappresentata dai cosiddetti Medley, delle successioni di brani di varia natura assemblati principalmente in base al gusto del singolo esecutore oppure del Pipe Major, cioè del direttore della pipe band. 

 

Brani per cornamusa scozzese

Una pipe band impegnata in una competizione a Dundonald, nel South Ayrshire

Per finire trovo interessante segnalare che, accanto agli innumerevoli brani di formato tradizionale che continuano ad essere composti anche ai nostri giorni, negli ultimi decenni si sta assistendo alla scrittura di brani particolari, dalla forma sempre diversa in base all'ispirazione dell'autore. Inoltre, insieme al classico uso solistico e bandistico delle cornamuse, si sta sempre più diffondendo l'utilizzo di questi strumenti anche come elementi di band di ispirazione folk o di band improntate invece al rock, al punk, al metal e via dicendo. Se nel primo caso il loro impiego rimane piuttosto tradizionale, come avviene ad esempio con la Battlefield Band e con i Tannahill Weavers, nel secondo caso accanto a brani tradizionali arrangiati in chiave moderna si possono trovare brani scritti apposta per quel genere, dove la cornamusa acquista spesso un significato del tutto nuovo. 

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